“Tutto ciò che è assoluto appartiene alla patologia”
Friedrich Nietzsche
Il test proposto è stato ideato dal dietologo Steve Bratman con l’obiettivo di identificare la presenza di un’ossessione verso il cibo. Una risposta affermativa a più di quattro domande classifica il soggetto all’inizio della patologia ortoressica. Se le risposte sono tutte positive si giunge a un livello maniacale.
Il termine ortoressia (dal greco orthos -giusto- e orexis -appetito-) indica l’ossessione per il mangiare sano. È un fenomeno in crescita, infatti, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute oltre 3 milioni di persone in Italia soffre di un disturbo alimentare e di questi l’ortoressia colpisce circa 300.000, tale è numero in crescita costante e la prevalenza è di uomini.
A partire dagli anni ’90 fino ad arrivare ai giorni d’oggi incessanti sono state le campagne volte alla promozione della salute. Prendersi cura di sé, fare sport, fare attenzione a ciò che si mangia sono tutte azioni rivolte al nostro benessere, tuttavia quando tutto ciò sfugge di mano, al punto tale da rendere il rapporto con il cibo oggetto di attenzione costante, o quando si comincia ossessivamente a iperselezionare gli alimenti, allora tutto si trasforma fino ad assumere le sembianze di un disturbo alimentare, tutto ciò che non è visto come “cibo sano” è rifiutato nell’illusione che la salute passi esclusivamente dall’alimentazione.
Erroneamente l’ortoressia è una patologia che spesso viene collegata all’anoressia o alla bulimia tuttavia, in realtà, essa non si sviluppa perché la persona vuole dimagrire, ma al contrario tutto parte dall’idea di perseguire il proprio benessere attraverso un’alimentazione sana, idea che però in breve tempo si trasforma in un vero e proprio fanatismo privo di conoscenza. Infatti, nonostante le persone ortoressiche sembrino fortemente esperte sul mondo della nutrizione in realtà dietro l’ortoressia si nasconde una profonda disinformazione fatta di dati poco precisi e veritieri o di fonti non attendibili.
Chi soffre di ortoressia vive con l’obiettivo di mantenere il proprio corpo come sano e incontaminato, tale obiettivo diventa un’ossessione in cui il focus non è rivolto alla forma o al peso corporeo come accade negli altri disturbi alimentari, ma alla paura degli effetti di certe sostanze.
La persona ortoressica manifestando una vera e propria ossessione per un’alimentazione sana e corretta, passa molto tempo della sua giornata (più di tre ore) a pensare a quali cibi consumare, fino a diventare esageratamente selettiva nella scelta di cosa mangiare, eliminando progressivamente tutto ciò che è vissuto come pericoloso per la propria salute. Il piacere per il cibo passa in secondo piano e l’eventuale trasgressione delle regole autoimposte creano un forte senso di colpa; tutti questi comportamenti finiscono per imprigionare rigidamente.
Caratteristiche tipiche del disturbo ortoressico:
Alla base dell’ortoressia vi è la paura e in funzione di essa la persona costruisce la credenza che la consumazione di certi cibi possa diventare dannoso per il proprio benessere fisico e così la lista delle fissazioni fobiche legate al cibo diventa pressoché illimitata.
Principali fobie/ossessioni legate al cibo di chi soffre di ortoressia:
Gli effetti negativi dell’ortoressia sulla vita quotidiana sono tanti, questo disturbo non implica solo danni a livello fisico, ma anche a livello psicologico e sociale; infatti, l’ossessione per l’alimentazione ipersana influenza la vita emotiva e relazionale dell’ortoressico.
Condividere momenti di convivialità come i pasti con familiari o amici può essere vissuto come fonte di ansia, poiché visti come momenti assolutamente insidiosi e dannosi al mantenimento del proprio regime alimentare. Questa percezione porta, dunque, ad un vero e proprio isolamento e all’impossibilità di godere di una vita relazionale e affettiva equilibrata.
Un primo passo è iniziare a riconoscere di avere un problema, fissazioni e rigidità non portano mai verso un equilibrio funzionale. Importante è rieducarsi a magiare seguendo la scia del piacere e non quella fobico – ossessiva, soprattutto viste le ripercussioni che tale disturbo ha sulla salute mentale e fisica.
Alcuni consigli pratici:
E se questo non bastasse può essere utile rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta e a un nutrizionista che si occupano di disturbi alimentari così da ristabilire un corretto rapporto con il cibo e con il proprio corpo.
L’ortoressia può essere trattata in maniera efficace con la terapia breve strategica, attraverso questo approccio si conduce la persona ad allentare il controllo sul cibo e progressivamente si ristabilisce anche una sana vita emotiva e sociale. Imparare a gestire il cibo e non esserne ostaggio è un passo importante per uscire dall’ossessiva rigidità in cui la persona si è intrappolata, nell’idea che l’unico vero modo per ottenere il controllo è quello di essere disposti a perderlo per poi riprenderlo.
Nardone G., Valteroni E. (2014). Dieta o non dieta. Per un nuovo equilibrio tra cibo, piacere e salute. Ponte alle Grazie
Milanese R., Milanese S. (2019). Alimentazione: falsi miti e inganni del marketing. Alpes
Spintoni G. F., Aureli S. (2018). Quando il cibo sano diventa un’ossessione. Carocci Faber
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